Nella ricerca effettuata dalla fondazione Soros e pubblicata il 14 ottobre 2008 si sottolinea che la Romania diventerà in breve tempo sia un paese d’emigrazione sia d’immigrazione. La ricerca intitolata “Immigrato in Romania: prospettive e rischi” prevede che dopo l’ingresso della Romania nell’UE, il paese è diventato meta dei lavoratori extracomunitari. Al momento sono circa 50.000 i cittadini stranieri che lavorano, però il numero potrebbe aumentare per coprire il deficit di manodopera che si è creato a seguito dell’emigrazione dei romeni. La non conoscenza della lingua, la mancanza di un’organizzazione sindacale per proteggere i loro interessi o la mancanza di una rete d’informazione per gli immigrati sarebbero, secondo la ricerca, i principali rischi per gli stranieri che decidono di immigrare in Romania. Gli autori sottolineano che in presente esiste una sorta di rete d’immigrazione, non molto sviluppata, che funziona attraverso gli investitori: loro portano amici, membri della famiglia oppure i lavoratori extracomunitari. Sempre nello studio della fondazione si precisa che un fenomeno simile accade attualmente negli stati entrati a far parte dell’UE nel 2004, come la Repubblica Ceca, Ungheria o Slovacchia. (fonti: “Evenimentul Zilei” del 15 ottobre 2008, sito web dei Stranieri in Italia)