L ’associazione Monte Porzio Cultura con il patrocinio del Comune di Monte Porzio organizza presso la Sala Consiliare in Viale Cante 10 Monte Porzio PU venerdì 4 ottobre ore 21.00, la serata “Incontri d’autore” con Federica Bernardini per parlare del suo libro “Le stanze del tempo” e mercoledì 9 sempre allo stesso orario con Paolo Maria Rocco per parlare di “Antologia di Poeti contemporanei dei Balcani” e “Bosnia, appunti di viaggio e altre poesie”.
“Le stanze del tempo”, è un piccolo caso editoriale, pubblicato nel 2015 dalla casa editrice ‘Scrivere per Volare’ di Jesi, la sua città, e per 40 settimane al top delle classifiche dei download sulle piattaforme di vendita di Mondadori e Feltrinelli, davanti ad autori internazionali come Ken Follet o Camilleri.
Il libro è stato presentato in un tour negli Stati Uniti e a Chicago nella sede del consolato Italiano della metropoli dell’Illinois.
Il 23 novembre a Genga si celebrava San Clemente, patrono del paese, e la festa in suo onore, oltre che in chiesa, si svolgeva anche sulla piazza grande e lungo le poche strade. Sofia aspettava quel giorno con ansia perché sarebbe arrivato il circo. Si trattava di un circo piuttosto povero, composto sempre dalle stesse persone con le quali la gente del posto aveva stretto una bella amicizia. Erano zingari rispettosi, ricchi di dignità, che non elemosinavano e non rubavano. Giacomo e Berta scelsero quel giorno per regalare a Sofia e Pietro i due cavalli che da tanto desideravano.
Siamo a cavallo fra la prima e la seconda guerra mondiale, nelle Marche, in Italia, durante la dittatura fascista, in un tempo e in un mondo che non esistono più eppure che ancora oggi conosciamo e riconosciamo, di cui abbiamo memoria, diretta o filtrata. Berta ama, e accanto a lei gravita un mondo di figure, per lo più femminili, tratteggiate con grande dovizia di particolari, ognuna diversa e spesso in contraddizione, anche con sé, agitata da un dissidio interiore, fertile e a volte doloroso, fra mente e cuore: ma ogni cosa è illuminata, messa bene a fuoco; un affresco collettivo e variegatissimo della vita autentica, con le sue miserie e i suoi scintillanti pulviscoli di grazia. Articolato, ampio, semplice, coinvolgente, vero o chissà, apparso in sogno all’autrice, dove ci si immerge con piacere.
Un successo oltre le aspettative per la scrittrice nativa di Castelplanio e grande amica del medico e scienziato Carlo Urbani, in onore del quale ha anche scritto racconti, poesie e organizzato festival celebrativi nel campo della cultura e della solidarietà.
Paolo Maria Rocco, con i libri che verranno presentati, in particolare nella Antologia di Poeti contemporanei dei Balcani, che l’autore italiano ha curato insieme al poeta bosniaco Emir Sokolovic, crea un ponte culturale poetico tra l’Italia, l’Adriatico, e i Paesi Balcanici, una sorta di nuova frontiera, per avvicinare culture e interessi diversi e in passato anche contrapposti. In particolare nella “Antologia di Poeti contemporanei dei Balcani” vi sono presentati 18 poeti dell’area balcanica, quasi tutti noti in Europa e nel mondo avendo essi pubblicato in diverse nazioni, e insigniti di premi e riconoscimenti. Ma, a parte qualche eccezione come Luljieta Lleshanaku, Visar Zhiti, Marko Kravos, Emir Sokolovic, sono autori pressoché sconosciuti in Italia.
“Bosnia, appunti di viaggio e altre poesie” è un testo bilingue, con traduzione in lingua bosniaco-croata di Nataša Butinar; consta di 90 pagine; al libro è stato attribuito il Premio Speciale della Giuria del Premio “Casentino-Frunzi 2018”, fondato da Carlo Emilio Gadda.
Come scrive Gemma Natali Conversano, “si tratta di novità editoriali il cui rilievo travalica i confini nazionali”. In particolare, l’”Antologia di Poeti contemporanei dei Balcani” “segna un traguardo di grande importanza non solo nell’universo editoriale italiano ma anche per le relazioni tra l’Italia e le Regioni dei Balcani occidentali”. Non solo, ma “è la prima volta in assoluto che, nel panorama letterario della Penisola, viene data alle stampe un’opera che offre un’indagine di così ampio spettro e di così alti contenuti sulla produzione poetica – con testi editi e inediti tradotti da importanti personalità quali Giacomo Scotti e Rosangela Sportelli, per citarne due – di Paesi quali la Slovenia, la Serbia, la Bosnia-Erzegovina, la Croazia, il Kosovo, la Romania, l’Albania, la Macedonia. L’Ambasciata di Sarajevo ha voluto premiarli per il contributo offerto alla conoscenza della cultura balcanica e anche per l’impegno nell’opera di diffusione della lingua italiana nei Balcani, ambito curato peraltro da anni con competenza ed efficacia dallo stesso Ambasciatore Minasi nella direzione di migliorare e arricchire i rapporti tra l’Italia, la Bosnia Erzegovina e le stesse regioni dei Balcani”.
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