Almeno a livello politico sembra che tra i due paesi i rapporti siano tornati ad essere amichevoli. Qui di seguito riporto un articolo di Repubblica del 09.10.2008
“ROMA – Torna il sereno tra Italia e Romania. I contrasti tra i due paesi sul pacchetto sicurezza del governo, “sono appianati” ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Durante una conferenza stampa a Villa Madama con il premier romeno Calin Popescu Tariceanu, il Cavaliere sostiene che “i romeni sono persone serissime che si sono inserite molto bene nel nostro sistema economico. Danno un contributo importante alla nostra economia. E io a loro sono grato”.
Gli immigrati romeni rappresentano in Italia la comunità più numerosa. Un recentissimo studio presentato dall’Istat sulla popolazione straniera in Italia, segnala un boom di arrivi dalla Romania: +82,7% rispetto all’anno precedente. “La cifra più alta mai registrata”. Sono più di 600 mila i romeni regolari in Italia.
“I cittadini della Romania – ha detto Berlusconi – sono cittadini europei e hanno gli stessi diritti di tutti gli altri. L’amicizia tra i due Paesi non può essere scalfita da fatti singoli”, ha concluso il presidente del Consiglio riferendosi ai recenti fatti di cronaca nera in cui sono imputati cittadini romeni.
“Ci sono italiani che hanno commesso reati in Romania e romeni che hanno commesso reati in Italia: le norme emanate dal Consiglio europeo permettono di trasferire cittadini condannati quando c’è l’adesione del singolo. Ma, con l’accordo bilaterale che stiamo stipulando, non ce ne sarà più bisogno”, ha concluso il premier.
Preoccupato dei preconcetti negativi che inseguono il suo popolo in Italia, il premier romeno Calin Tariceanu ha ribadito che gli immigrati “hanno l’obbligo di osservare le leggi dello Stato che li accoglie e le regole della convivenza sociale, altrimenti saranno sottoposti alla legge. Io difenderò i diritti dei romeni – ha ripetuto il premier – ma solo di quelli onesti, di coloro che lavorano e sono integrati. E’ interesse della Romania che l’immagine degli onesti non sia influenzata da casi singoli”.