“Perché far tradurre un testo tecnico da un ingegnere?” – questa è la domanda che il dr. ing. Giampiero Romani, noto tradutore milanese di testi tecnici nella combinazione linguistica italiano/inglese, si pone dando una risposta motivata e carica di un’esperienza di oltre 30 anni:
“Per la buona traduzione di un testo tecnico non basta che il traduttore parli – come lingua madre – la lingua in cui traduce, condizione che è comunque sempre necessaria per qualsiasi buona traduzione.
1.Saper entrare nel gergo tecnico
Occorre che il traduttore sia in grado di capire la terminologia tecnica nella lingua di partenza, e sia in grado di applicare l’adatta terminologia tecnica nella lingua di arrivo. Deve saper entrare nel gergo tecnico usato dagli autori e deve utilizzare il gergo tecnico che i destinatari della traduzione nella lingua di arrivo si aspettano, in modo che il testo tradotto non suoni strano agli addetti ai lavori.
2.Bisogna essere dei tecnici
In generale per ottenere questo risultato non basta essere buoni traduttori, non basta disporre di buoni dizionari tecnici bilingue, che sono peraltro spesso inadeguati e non aggiornati. Bisogna disporre della competenza tecnica sufficiente a capire il significato – in termini tecnici – del testo di partenza e conoscere, o sapere come trovare, l’adatta terminologia tecnica per il testo di arrivo.
Bisogna essere dei tecnici e avere attitudine alla ricerca di informazioni, sapere dove trovare le fonti, conoscere le riviste specializzate, disporre di biblioteca tecnica, saper utilizzare le risorse, oggi numerose, che Internet mette a disposizione.
3.Il ruolo di Internet
Questo di Internet è un tema – e uno strumento – molto importante, e lo diventa ogni giorno di più. Ogni azienda, ogni organizzazione di ricerca o di sviluppo ha il suo spazio in Internet, in cui colloca i materiali più vari, in generale legati alla propria attività, alla produzione, alla vendita, di solito redatti nella propria lingua (ma spesso tradotti nelle lingue commercialmente più significative).
Si trovano quindi in rete cataloghi di prodotti, specifiche, manuali di ogni livello, studi specialistici, articoli divulgativi, scritti da specialisti nella loro lingua, pagine di pubblicità, e dizionari, glossari, enciclopedie, giornali e notiziari. Tra questi il traduttore tecnico in cerca di terminologia deve sapersi muovere, con un uso oculato dei motori di ricerca più adatti, con intuito e accortezza, trovando gli articoli giusti, scartando quelli non rilevanti, identificando quelli che non sono scritti nella lingua degli autori (ma sono stati tradotti, più o meno bene), ordinando in modo conveniente le informazioni terminologiche raccolte.
4.Bisogna saper scrivere bene
In tutti questi casi non basta essere un buon tecnico per produrre una buona traduzione del testo nella propria lingua madre; bisogna saper scrivere bene, in uno stile che sia appropriato al carattere del testo e adatto all’uditorio a cui il testo è destinato.
Benché lo scrivere bene, il comunicare in modo efficace e convincente siano così importanti nella professione e nella vita di ogni giorno, questi temi non sono in generale coperti dalla formazione universitaria, tanto meno da quella tecnica e scientifica.
Né d’altra parte lo scrivere bene consiste semplicemente nell’applicare poche regole apprese a memoria. Richiede al contrario di amare l’arte di scrivere e di averla maturata con un tirocinio professionale adeguato, fatto di prove, di verifiche, di miglioramenti e finalmente di successi e di soddisfazioni, in tanti anni di scrittura, di presentazione, di comunicazione, per informare, per spiegare, per dimostrare, per convincere, per trasmettere entusiasmo.
Per essere un buon traduttore, in un ambito non puramente tecnico, è importante dunque poter vantare un percorso professionale che abbia permesso di affinare l’iniziale attitudine alla buona scrittura e l’applicazione delle tecniche più efficaci di costruzione di testi chiari e convincenti.”
Per tradurre bene testi tecnici non è necessario essere ingegneri (sarebbe riduttivo e irreale rispetto a quanto avviene solitamente); importante è avere buon senso, saper ricercare su Internet, un buon titolo di studio ed un esperienza nel tradurre a livello professionale.
Sono d’accordo su 2 aspetti: l’esperienza, che aumenta la qualità in qualsiasi ambito lavorativo ed una ricerca ben fatta su Internet.
In quanto il buon senso non basta in una traduzione specializzata (tecnica, economica, giuridica ecc.). Non sempre il senso comune, più utilizzato della parola è quello giusto in una traduzione; il titolo di studio (tecnico in questo caso) offre il vantaggio di capire non solamente la parola, ma soprattutto la funzione dell’elemento descritto tramite la parola.
Concordo, in linea di principio. Tuttavia non esistono titoli che offrano una garanzia assoluta rispetto alla qualità della traduzione. E’ possibile, per un traduttore professionista con un background umanistico, raggiungere livelli di eccellenza nel campo delle traduzioni tecniche. Come è possibile per un laureato in discipline scientifiche realizzare traduzioni mediocri, se non affronta il compito con rigore o se non utilizza adeguatamente gli strumenti che consentono di gestire al meglio la terminologia.